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AMB. AMBROSETTI: “CULTURA STRUMENTO FONDAMENTALE PER IL DIALOGO”

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In queste settimane l’arte italiana torna ad essere protagonista in Cina, dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno da mostre come “Tota Italia – Alle origini di una nazione” e quella sui capolavori della Galleria Nazionale di Arte Moderna, organizzate dall’Italia pur nel difficile contesto pandemico.
Le relazioni culturali rappresentano tradizionalmente un elemento chiave del partenariato strategico tra Italia e Cina. “In un contesto internazionale complesso come quello attuale, aggravato dalla guerra di aggressione in Ucraina– ha affermato l’Ambasciatore d’Italia a Pechino, Massimo Ambrosetti -, la cooperazione internazionale in ambito culturale è ancor più necessaria. Essa è preziosa fonte di ispirazione per l’approfondimento di fondamentali valori storici e culturali, ma anche un fondamentale strumento di dialogo tra Stati e popoli”.
In questo particolare momento storico, l’Italia trae quindi ispirazione dalla sua unica identità culturale per inviare in Cina un messaggio forte di dialogo, scambio e cooperazione, nella convinzione che l’arte e la cultura siano un linguaggio universale che avvicinano civiltà, Stati e popoli nella ricchezza delle loro diversità.Nel corso della sua storia millenaria, l’Italia ha dato un costante contributo al resto del mondo in termini di creatività, innovazione, ricerca estetica ed espressione artistica. Ciò è evidente in due periodi di eccezionale splendore culturale che hanno plasmato la Penisola: l’epoca romana antica e il Rinascimento. Non è un caso se sono proprio questi due periodi a caratterizzare le mostre che l’Ambasciata d’Italia a Pechino, insieme ai Consolati Generali italiani e agli Istituti di Cultura, ha organizzato queste settimane in collaborazione con diverse istituzioni museali dei due Paesi.
A riprova del grande interesse per la cultura italiana, nel corso del 2023 sono inoltre in palinsesto decine di esibizioni che l’Italia porterà in diverse città della Cina, da Pechino e Shanghai fino alle città più piccole, con lo scopo di venire incontro a un pubblico cinese sempre più attento alle diverse declinazioni della nostra civiltà millenaria e desideroso di intraprendere un viaggio alla scoperta della cultura e dell’arte italiane.
L’Ambasciatore Ambrosetti, a poche settimane dall’inizio del suo incarico, ha presenziato al rilancio delle mostre italiane attualmente in corso a Pechino e Shanghai. Lo scorso 7 giugno si è infatti recato presso il Museo Nazionale Cinese, dove ha potuto apprezzare la mostra “Self-Portrait Masterpieces From The Uffizi Galleries Collections” (27 aprile – 10 settembre), accompagnato da una guida d’eccezione: il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt. Una mostra unica nel suo genere, che raccoglie autoritratti di grandi maestri della pittura sia italiani sia stranieri, da Raffaello e Tiziano, da Rembrandt a Rubens fino al cinese Cai Guoqiang. Il giorno seguente, l’Ambasciatore italiano e il Direttore degli Uffizi sono andati a Shanghai per visitare un altro straordinario esempio di questo itinerario storico-artistico-culturale: la mostra “Botticelli and the Renaissance” presso il Bund One Art Museum (28 aprile – 27 agosto), che vede esposti alcuni dei più grandi capolavori del pittore fiorentino, oltre ai quadri del suo maestro Filippo Lippi e altri artisti rinascimentali. A conclusione di una intensa settimana sul piano culturale, il 12 giugno l’Ambasciatore ha inaugurato a Pechino la mostra “The Light of Ancient Roman Civilization” (10 giugno – 8 ottobre) presso il China World Art Museum, organizzata in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. All’inaugurazione sono intervenuti -assieme ad autorità e personalità culturali cinesi- il Direttore del MANN Paolo Giulierini e il curatore per parte italiana Mario Grimaldi.