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COMUNICATO STAMPA: Diplomazia della ricerca. L’Ambasciata d’Italia a Pechino on-line con il Consiglio direttivo dell’Associazione degli Accademici Italiani in Cina (AAIIC).

Primo appuntamento di dialogo virtuale tra l’Ambasciatore d’Italia Luca Ferrari e il Consiglio Direttivo dell’Associazione degli Accademici Italiani in Cina (AAIIC) presieduta dal Prof. Ivan Cardillo.

Fondata nel dicembre del 2015 su impulso dell’Ambasciata e della rete consolare in Cina, l’AAIIC conta oggi più di 150 soci tra docenti e ricercatori italiani attivi oltre 40 università distribuite su tutto il territorio cinese ed impegnati con importanti progetti nazionali e internazionali in numerose discipline, dall’ambito STEM a quello delle scienze sociali, sino all’area umanistica. Forte di una solida tradizione storica di cooperazione scientifica intergovernativa, la collaborazione nella ricerca tra Italia e Cina è il frutto di oltre 800 accordi e intese tra istituti accademici cinesi e italiani.

Argomento principale dell’incontro tenutosi in videoteleconferenza sono state le opportunità di rafforzamento della collaborazione tra l’AAIIC, le istituzioni e le altre componenti del Sistema Italia nell’ideare e realizzare le future attività dell’associazione, anche con uno sguardo alle tematiche dei cambiamenti ambientali. È stata anche un’occasione di ascolto e di riflessione sulle esigenze e le prospettive degli accademici italiani in Cina dinanzi alle sfide poste dall’epidemia di COVID-19 e dall’impatto delle misure per il suo contenimento.

«Ho sentito il dovere – ha dichiarato l’Ambasciatore Ferrari – di far sentire il sostegno dell’Ambasciata agli accademici italiani in Cina in un momento complesso come questo, che meglio non potrebbe ricordarci l’importanza e il valore della ricerca. Essa costituisce uno dei settori più importanti sui quali è costruito il rapporto bilaterale italo-cinese. Anche da questo punto di vista, ritengo fondamentale il ruolo dell’AAIIC, già espressione di una realtà associativa che rappresenta un segmento tra i più vitali, qualificati ed apprezzati della comunità italiana in Cina».