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Grande successo per il programma di appuntamenti della prima Settimana della Cucina Italiana in Cina

Chef Carlo Cracco testimonial della Settimana della Cucina Italiana

Domenica 27 novembre si e’ conclusa a Pechino la prima Settimana della cucina italiana nel mondo, che in Cina ha presentato uno dei piu’ ricchi calendari di eventi, con oltre 70 appuntamenti in tutto il Paese. Testimonial speciale della Settimana lo Chef stellato Carlo Cracco, a Pechino nei giorni 25 e 26 novembre.

Carlo Cracco e’ stato protagonista di due giorni densi di eventi che hanno contribuito a portare nelle case del pubblico cinese tradizioni e sapori della cucina italiana. Ospite del celebre programma di CCTV2 “Hui Jia Chi Fan” (40 milioni di spettatori – le puntate andranno in onda il 30 dicembre e il 6 gennaio prossimi) Cracco ha raccontato la cucina italiana delle tradizioni familiari ma anche dell’innovazione e della creatività. In omaggio alle regioni colpite dal terremoto, la prima ricetta preparata dallo chef italiano e’ stata la pasta all’Amatriciana, con pecorino e guanciale direttamente da Amatrice. Con lo Chef cinese Sun Lin Xin, autore di una famosa variante alla ricetta classica dell’anatra alla pechinese, Cracco si e’ poi confrontato sulle specialità gastronomiche nazionali, presentando il suo celebre uovo fritto con fonduta di parmigiano reggiano.

Ma la cucina, per l’Italia, è anche e soprattutto cultura. Di cultura e valorizzazione del cibo Cracco ha parlato insieme al designer Stefano Giovannoni, firma storica del marchio Alessi, l’esperto di marketing Antonello Fusetti all’Istituto di Cultura, in una “Conversazione tra Food e Food Design” apparecchiata in collaborazione con la Scuola Politecnica di Design di Milano.
Firmato da Cracco anche il menu della Cena di Gala della Camera di Commercio Italiana in Cina, ospitata il 26 novembre all’hotel Park Hyatt di Pechino. Oltre 550 gli ospiti della serata che ha visto tra i protagonisti sul palco anche l’attore Enrico Lo Verso, con una recitazione accompagnata dalle musiche di Ennio Morricone.
“Sono molto felice di essere ospite a Pechino per la settimana della cucina italiana” ha dichiarato Cracco nel corso della serata. “E’ un grande onore poter rappresentare il mio Paese in questa visita con l’obiettivo di fare conoscere meglio la cultura gastronomica italiana, la storia e gli incredibili prodotti del nostro territorio anche qui in Cina”.
“La Settimana della Cucina Italiana è uno strumento potentissimo di promozione della qualità e dello stile di vita italiani all’estero. Nell’ambito di questa iniziativa la Cina ha rivestito un ruolo speciale, per i valori legati al cibo che ci accomunano e per la diffusione globale delle nostre rispettive cucine” ha affermato l’Ambasciatore italiano in Cina, Ettore Sequi, a conclusione dell’iniziativa. “Sono quindi particolarmente fiero di quanto fatto insieme alla rete consolare, l’Istituto Italiano di Cultura, ICE e Camera di Commercio”.
“La prima Settimana della cucina italiana ha raccontato alla Cina che la nostra cucina è parte integrante della cultura del Paese, che e’ amata e riconosciuta in tutto il mondo perché è buona ma soprattutto sana e di qualità” ha ricordato Sequi.

 

I Love Italian Wines: la promozione del vino italiano passa dall’investimento sui giovani

Promuovere l’export di vino italiano in Cina attraverso la formazione di nuovi giovani sommeliers. Fare conoscere l’unicità e la bellezza dei nostri territori vitivinicoli portando in Italia i “Chinese millennials”, giovani food bloggers e esperti di cucina che già orientano le scelte di acquisto di milioni di cinesi attraverso i social networks.

Questi gli obiettivi della prima iniziativa realizzata da ICE, in collaborazione con Enoteca Italiana, Federvini e Unione Italiana Vini, e specificamente indirizzata alla promozione dei vini italiani in Cina. Il “Top italian wine & Spirit course” si è concluso il 24 novembre con la premiazione, da parte dell’Ambasciatore d’Italia in Cina, Ettore Sequi, degli 80 partecipanti, a cui è stata attribuita la fascia di promotori e divulgatori della qualità e dell’eccellenza dei vini italiani nella “Terra di Mezzo”.

Gli 80 giovani, selezionati tra popolari opinion leaders cinesi in ambito eno-gastronomico, sono prima stati portati in Italia a conoscere territori vitivinicoli e cantine nazionali e poi formati con corsi ad hoc – nelle città della Cina dalle quali provengono e che rappresentano le prime aree di consumo di vino importato: Pechino, Shanghai, Canton, Chengdu. 4 milioni i followers complessivi su Wechat, il più diffuso social media cinese, dei neo-laureati ambasciatori del vino italiano.

La premiazione è avvenuta nell’ambito della “prima settimana della cucina italiana nel mondo” promossa dal Ministero degli Affari Esteri, che in Cina presenta uno dei programmi più ricchi di eventi, con oltre 70 appuntamenti in tutto il Paese.

“L’Italia è oggi il primo produttore di vino al mondo, ma è anche e soprattutto un produttore di altissima qualità. L’obiettivo di tutti noi è favorire la diffusione dei prodotti italiani rispondendo alla crescente domanda di made in Italy da parte dei consumatori cinesi, in particolare nel settore vinicolo” ha affermato l’Ambasciatore d’Italia in Cina, Ettore Sequi, che ha ospitato la premiazione presso la sua Residenza. “l’idea di ICE di investire nella formazione e nella fidelizzazione di giovani cinesi coglie nel segno. Si tratta della strategia ideale per un mercato vasto ed in espansione come quello cinese, sempre più orientato dai social media e dall’e-commerce” ha continuato Sequi.

Se e’ vero che ormai, come avevamo promesso poche settimane fa, abbiamo acceso i motori – afferma Amedeo Scarpa, Direttore dell’ICE di Pechino e coordinatore della rete degli Uffici ICE in Cina – ora e’ il momento della spinta”. Siamo partiti bene. I primi 8 mesi dell’anno hanno visto un aumento delle importazioni cinesi di vino dall’Italia del + 30,4%, contro una media dal resto del mondo di +24%”

“Ma i margini – continua Scarpa – sono ancora tutti li’: noi italiani, primi produttori al mondo, abbiamo qui una quota solo del 5.5%, contro il 44% dei francesi. E ci superano anche gli spagnoli con il 6,5%. ICE e MISE stanno gia’ facendo la loro parte e sta per partire un inedito programma di promozione e sostegno a favore del nostro vino, sia sui canali tradizionali offline che su quelli online e delle piattaforme e-commerce. Solo una azione di Sistema, che metta insieme tutti gli operatori pubblici e privati che lavorano a favore del vino italiano in Cina, potrà permetterci l’accelerazione che l’Italia merita qui “.

I nuovi 80 giovani cinesi da soli già contano oltre 4 milioni di follower su wechat. A questi, si aggiungeranno circa altri 150 amplificatori (blogger, giornalisti, key opinion leader, Vvip’s cinesi), per ulteriori 16 milioni di follower, che ICE Pechino ha invitato al networking event ” I LOVE ITALIAN WINES” della stessa sera del 24 novembre al Beijing Design Service Center della Capitale cinese.

 

Profumi e sapori d’Italia in mostra a Pechino per promuovere il Made in Italy e contrastare la contraffazione

Il 23 novembre, l’associazione 100ITA ha organizzato a Pechino il suo evento annuale per promuovere l’agroalimentare italiano ed elevare la consapevolezza del pubblico cinese sull’importanza di evitare le contraffazioni, scegliendo prodotti di qualità.

Inaugurando l’evento, l’Ambasciatore d’Italia Ettore Francesco Sequi ha ricordato il recente incontro a Cagliari tra il Presidente del Consiglio Renzi ed il Presidente cinese Xi Jinping, durante il quale è stata sottolineata l’importanza del settore agroalimentare nell’ambito delle relazioni commerciali bilaterali.

“In questo campo abbiamo grandi margini di progresso in Cina. In particolare, i dati delle nostre esportazioni di vino sono incoraggianti e ci devono spingere a lavorare ancor più per promuovere i nostri prodotti di punta – ha dichiarato l’Ambasciatore Sequi.

“Nel corso degli ultimi anni sono stati fatti progressi nella lotta all’Italian sounding, ovvero quel cibo che di italiano ha solo il nome. Ma resta ancora molto da fare per tutelare al meglio i nostri marchi di qualità dell’agroalimentare – ha aggiunto Sequi.

Nel corso della serata, alla quale ha preso parte anche il Direttore della rete ICE in Cina Amedeo Scarpa, sono stati serviti abbinamenti tra tartufi, olio d’oliva e vini di qualità italiani preparati dallo chef stellato Igor Macchia.

100ITA è un progetto finalizzato a far conoscere nel mondo il vino e la gastronomia italiana con l’obiettivo di combattere le imitazioni dei prodotti italiani.

 

“Viaggio tra le cucine regionali italiane”. L’Ambasciata d’Italia ospita l’Accademia Italiana della Cucina

Un viaggio dal Nord al Sud d’Italia attraverso l’esperienza delle cucine regionali. Una introduzione ai prodotti di qualità certificata e alla ricchezza della cucina italiana, con un omaggio speciale a Marche, Umbria e Lazio a sostegno delle rispettive produzioni agricole, recentemente colpite dal terremoto.
Questo lo spirito che ha animato la cena tematica organizzata dalla Delegazione di Pechino dell’Accademia Italiana della Cucina in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia ed ospitata ieri 23 novembre presso la Residenza dell’Ambasciatore, Ettore Sequi.
Ideato per l’occasione dallo Chef Nello Turco, del Ristorante Mio di Pechino, il menu ha offerto una selezione dei più celebri piatti della tradizione regionale italiana, rivisitati per esaltarne i profumi e i sapori.
Tra gli ospiti cinesi, ognuno dei quali invitato per l’occasione da un membro dell’Accademia, critici gastronomici, sommelier, editori e imprenditori dei settori agroalimentare, moda e design. Presenti tra gli altri anche rappresentanti del China Entrepreneur’s Club e della China National Petroleum Corporation.
Come da tradizione, ogni portata e il suo vino d’accompagnamento sono stati presentati da un membro dell’Accademia.

“La cucina è parte essenziale della cultura di un popolo ed in Italia ogni piatto esprime la ricchezza del territorio e ne racconta la storia. Proprio per questo amiamo dire che cucina e’ cultura” ha ricordato l’Ambasciatore Sequi in apertura. “Con la cena di stasera vorremmo accompagnarvi in un viaggio ideale e farvi conoscere anche alcuni piatti meno noti all’estero della tradizione culinaria italiana. E’ del resto questo lo spirito che anima la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, che portiamo anche qui in Cina attraverso un ricchissimo programma di eventi”, ha concluso Sequi.
“La cucina racconta chi siamo, riscopre le nostre radici, si evolve con noi, ci rappresenta al di là dei confini. La cultura della cucina è cultura attiva, frutto della tradizione e dell’innovazione e, per questo, da salvaguardare e da tramandare” ha commentato Fabrizio Finocchiaro, Delegato dell’Accademia ad introdurre la cena. “Salvaguardare il gusto, quindi, diventa un elemento essenziale per la difesa non solo della civiltà della tavola, ma dell’identità stessa di un popolo e questo è ciò che ci proponiamo di fare anche qui in Cina”.

Fondata nel 1953 da Orio Vergani, giornalista, critico letterario ed esperto di gastronomia, l’Accademia Italiana della Cucina è Istituzione Culturale della Repubblica Italiana dal 2003.
Essa ha lo scopo di tutelare le tradizioni della cucina italiana, di cui promuove e favorisce il miglioramento in Italia e all’estero. In Cina è attiva dal 2012 e conta attualmente 20 membri.

 

Chef italiani e cinesi si sfidano a Pechino in una gara di solidarieta’

Dal 16 al 18 novembre scorso cuochi italiani e cinesi dei migliori ristoranti e hotel di Pechino si sono sfidati a colpi di pasta, creando primi piatti a base di prodotti DOP e DOC italiani. Organizzato dallo chef Massimo Esposito in collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi e il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia, l’“Italian Pasta Summit” ha consentito di raccogliere donazioni per 3.000 euro da destinare alle popolazioni colpite dal sisma in Italia centrale. Il Summit si e’ svolto al China International Exhibition Centre, nell’ambito della fiera di settore ANUFOOD China.

“Sono molto grato agli organizzatori per il loro slancio di solidarieta’ a favore dei tanti connazionali che stanno cercando di risollevarsi dalle macerie del terremoto”, ha dichiarato l’Ambasciatore d’Italia Ettore Francesco Sequi.

Oltre a promuovere i prodotti agroalimentari del territorio italiano, l’evento ha messo in vetrina i nostri grandi marchi nel campo dell’arredo, degli elettrodomestici e degli utensili da cucina. L’“Italian Pasta Summit” fa parte del programma della Settimana della Cucina Italiana, l’iniziativa promossa dal Governo italiano per valorizzare la cucina italiana di qualita’ nel mondo, che in Cina vede oltre 70 eventi tra degustazioni di vino, percorsi gastronomici, proiezioni di film e cene tematiche.